Bilancio Carbonio delle Aziende: la Guida Completa 2025

Baptiste Gaborit

Rédacteur Climat

La transizione ecologica sta rivoluzionando il modo di fare impresa in Italia e in Europa. Con l'implementazione del Green Deal europeo e gli obiettivi di riduzione del 55% delle emissioni di CO2 entro il 2030, le aziende italiane si trovano di fronte a una sfida cruciale: misurare e ridurre la propria impronta di carbonio.

Gli eventi climatici estremi si moltiplicano, i vincoli normativi aumentano, i consumatori diventano sempre più consapevoli. In questo contesto, la misurazione dell'impronta di carbonio emerge come strumento essenziale per qualsiasi strategia aziendale responsabile.

Il bilancio carbonio permette all'azienda di quantificare la propria dipendenza dal carbonio e di valutare i rischi di una transizione non pianificata. Rappresenta il punto di partenza imprescindibile per qualsiasi strategia di riduzione delle emissioni di gas serra (GES).

1. Cos'è il Bilancio Carbonio?

Il bilancio carbonio è la fotografia, in un momento specifico, dell'insieme delle emissioni di gas serra di un'azienda.

Spesso chiamato anche "impronta di carbonio" o "carbon footprint", questo termine identifica il risultato della misurazione delle emissioni secondo diverse metodologie riconosciute a livello internazionale.

Le principali metodologie per il calcolo

In Italia, le aziende possono fare riferimento a diverse metodologie standardizzate:

  • GHG Protocol: lo standard più diffuso a livello globale, richiesto da CDP, EcoVadis, SBTi e nei bilanci di sostenibilità CSRD
  • ISO 14064-1:2018: norma internazionale per la quantificazione e rendicontazione delle emissioni di gas serra delle organizzazioni
  • ISO 14067:2018: specifica per l'impronta climatica dei prodotti (Carbon Footprint dei Prodotti - CFP)

2. Perché Realizzare un Bilancio Carbonio?

2.1 Gli Obblighi Normativi in Italia

La normativa italiana ed europea in materia di rendicontazione della sostenibilità si sta rafforzando progressivamente.

La Direttiva CSRD

La Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), recepita in Italia con il D.Lgs. 125/2024 (in vigore dal 25 settembre 2024), rappresenta la principale normativa di riferimento per la rendicontazione di sostenibilità.

Soggetti obbligati:

La CSRD si applica gradualmente alle aziende italiane secondo le seguenti tempistiche:

  • Dal 1° gennaio 2024 (rendicontazione 2025): grandi imprese e enti di interesse pubblico con oltre 500 dipendenti già soggetti alla precedente NFRD
  • Dal 1° gennaio 2026 (rendicontazione 2027): grandi imprese che superano almeno due dei seguenti criteri:
    • Più di 250 dipendenti
    • Fatturato superiore a 50 milioni di euro
    • Totale attivo superiore a 25 milioni di euro
  • Dal 1° gennaio 2027 (rendicontazione 2028): PMI quotate (escluse le microimprese) che superano gli stessi criteri dimensionali

Importante: le modifiche della Direttiva Omnibus

Nel febbraio 2025, la Commissione Europea ha presentato la proposta Omnibus per semplificare la CSRD:

  • Stop the clock: approvato il 3 aprile 2025, posticipa di due anni gli obblighi per le ondate 2 e 3
  • Innalzamento soglie: si discute di applicare la CSRD solo alle aziende con oltre 1.000 dipendenti
  • Riduzione imprese coinvolte: potenziale diminuzione dell'80% delle aziende soggette all'obbligo

Gli Standard ESRS

Le aziende soggette alla CSRD devono redigere il bilancio di sostenibilità secondo gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS), sviluppati dall'EFRAG.

Lo standard ESRS E1 sul cambiamento climatico richiede espressamente:

  • Il calcolo delle emissioni Scope 1, 2 e 3
  • La definizione di obiettivi di riduzione allineati agli scenari climatici
  • Un piano di transizione dettagliato

La Norma Volontaria VSME

Per le PMI non soggette alla CSRD, la norma VSME (Voluntary Standards for non-listed SMEs), pubblicata dall'EFRAG nel dicembre 2024, rappresenta un framework volontario semplificato.

La VSME, che potrebbe diventare il riferimento per tutte le aziende sotto i 1.000 dipendenti se la Direttiva Omnibus venisse approvata, raccomanda la realizzazione di un bilancio carbonio che copra gli Scope 1 e 2, oltre alle emissioni significative dello Scope 3.

Sanzioni e Controlli

Il recepimento italiano della CSRD prevede che la CONSOB vigili sul rispetto degli obblighi di rendicontazione, con la possibilità di imporre:

  • Sanzioni pecuniarie fino al 4% del fatturato annuo
  • Misure correttive obbligatorie
  • Esclusioni da appalti pubblici fino a un anno

2.2 Un Fattore di Competitività

I Rischi sulla Performance Economica

Misurare il bilancio carbonio è il primo passo per gestire i rischi climatici che pesano sull'azienda:

Rischi legati agli stakeholder Un numero crescente di aziende italiane richiede ai propri fornitori di produrre come minimo il bilancio carbonio della loro attività. Le grandi imprese stanno integrando criteri di sostenibilità nei propri processi di qualifica fornitori.

Rischi di finanziamento Banche e fondi di investimento in Italia richiedono sempre più frequentemente:

  • La misurazione dell'impronta di carbonio
  • Una strategia di decarbonizzazione credibile
  • Obiettivi di riduzione validati (es. Science Based Targets)

Rischi di mercato Con l'introduzione progressiva del meccanismo CBAM (Carbon Border Adjustment Mechanism) e l'estensione dell'EU-ETS, le aziende che non conoscono la propria intensità carbonica rischiano di:

  • Pagare prezzi più elevati per le materie prime
  • Perdere competitività sui mercati internazionali
  • Subire un aumento dei costi operativi

Rischi fisici Ondate di calore, siccità, alluvioni: gli impatti del cambiamento climatico possono interessare l'intera catena del valore dell'azienda, dalla disponibilità di materie prime alla continuità operativa.

Le Opportunità

Intraprendere un percorso di misurazione e riduzione dell'impronta di carbonio offre vantaggi concreti:

  • Vantaggio competitivo nei confronti di clienti e partner
  • Accesso facilitato a finanziamenti agevolati e bandi pubblici
  • Possibilità di ottenere certificazioni riconosciute (EcoVadis, B-Corp, ISO 14064)
  • Riduzione dei costi energetici attraverso l'efficienza

2.3 Reputazione e Attrazione dei Talenti

Secondo studi recenti, oltre l'80% dei lavoratori italiani considera importante che la propria azienda si impegni attivamente nella lotta al cambiamento climatico.

Un bilancio carbonio trasparente e una strategia di riduzione credibile rafforzano:

  • La capacità di attrarre e trattenere i talenti
  • La reputazione aziendale presso i clienti finali
  • La fiducia degli investitori

2.4 Una Questione Etica

Al ritmo attuale, la soglia di 1,5°C sarà superata nel prossimo decennio, con conseguenze devastate e in parte irreversibili.

Ma questo scenario può ancora essere evitato. Le soluzioni esistono e le aziende hanno un ruolo chiave da giocare nella transizione verso un'economia a basse emissioni.

3. Le Fasi del Bilancio Carbonio

3.1 Definire il Perimetro

La prima fase consiste nel mappare i flussi di energia, materie prime, rifiuti e prodotti generati dall'azienda.

Questa mappatura è indispensabile per determinare ciò che verrà incluso nel calcolo del bilancio carbonio: quali sedi, quali attività, quale periodo di riferimento.

3.2 Raccolta dei Dati

Il calcolo del bilancio carbonio si basa sui dati di attività dell'organizzazione, che devono essere inventariati e raccolti. Questi dati vengono poi trasformati in quantità di CO2 equivalente attraverso i fattori di emissione.

La raccolta è una delle fasi più importanti e dispendiose in termini di tempo. Più i dati raccolti saranno precisi ed esaustivi, maggiore sarà la precisione del bilancio carbonio.

I dati devono riflettere tutte le emissioni dirette e indirette dell'azienda, organizzate secondo gli Scope 1, 2 e 3:

  • Scope 1: emissioni dirette dell'azienda (es. riscaldamento a gas, veicoli aziendali)
  • Scope 2: emissioni indirette legate all'energia (es. consumo di elettricità)
  • Scope 3: tutte le altre emissioni indirette (acquisti, trasporti, spostamenti dei dipendenti, utilizzo dei prodotti). Lo Scope 3 rappresenta generalmente la maggioranza delle emissioni, fino al 95% del totale

3.3 Consolidamento

Una volta completata la raccolta, la fase successiva è il consolidamento dei dati. Si tratta di assicurarsi che:

  • I dati siano corretti e coerenti
  • Non vi siano errori manifesti o omissioni
  • Non vi siano duplicazioni nel conteggio delle emissioni

3.4 Analisi dei Risultati

L'analisi può seguire due approcci complementari:

Approccio generale I risultati sono presentati con il totale delle emissioni di GES, ripartite per scope e per categorie. Questo permette di avere una prima visione della distribuzione delle emissioni.

Approccio analitico Permette di ripartire le emissioni secondo le categorie ma anche secondo le attività dell'azienda, dettagliandole in modo molto più preciso. L'azienda può così identificare la propria dipendenza dal carbonio per prodotto, filiale, fornitore, paese o stabilimento.

3.5 Piano d'Azione

La misurazione delle emissioni non è un fine in sé. È il punto di partenza di una strategia di riduzione delle emissioni.

Il piano d'azione deve includere:

  • Obiettivi di riduzione quantificati e datati
  • Azioni concrete e misurabili
  • Responsabilità assegnate
  • Budget allocati
  • Sistema di monitoraggio periodico

4. Come si Calcolano le Emissioni?

4.1 Approccio Monetario vs Approccio Fisico

Esistono due tipi di dati utilizzabili:

Dati finanziari (approccio monetario) Si parte da una fattura o un importo monetario, che viene convertito in emissioni di CO2e attraverso ratios monetari.

Questo approccio è utile per:

  • Servizi immateriali (consulenza, marketing, servizi bancari)
  • Calcoli rapidi e automatizzati tramite dati contabili
  • Settore finanziario (emissioni di portafogli di investimento)

Dati fisici (approccio fisico) Si parte da distanze percorse (km), quantità utilizzate (kWh, kg, tonnellate) che vengono convertite in emissioni di CO2e.

Questo approccio è indispensabile per:

  • Consumi energetici
  • Trasporti e logistica
  • Ciclo di vita dei prodotti
  • Spostamenti dei dipendenti

L'approccio fisico è generalmente più preciso e riflette meglio la realtà delle attività aziendali, permettendo di costruire strategie di decarbonizzazione più efficaci.

4.2 I Fattori di Emissione

Il fattore di emissione è lo strumento essenziale del calcolo del bilancio carbonio. Ogni dato di attività viene convertito grazie ai fattori di emissione:

Emissioni (kgCO2e) = Dato di attività × Fattore di emissione

I fattori di emissione si trovano in diverse banche dati:

  • Database italiani: ISPRA, National Inventory Report
  • Database europei: Database del progetto LIFE Clim'Foot, sviluppato da ENEA ed Ecoinnovazione
  • Database internazionali: Base Carbone® (Francia), Ecoinvent, DEFRA (UK)

5. Scegliere il Software Giusto per il Bilancio Carbonio

Definire il Perimetro del Progetto

Prima di selezionare un software, è importante chiedersi:

  • Qual è la struttura della vostra azienda?
  • Quale perimetro desiderate misurare (gruppo, filiali, attività specifiche)?
  • Avete bisogno di una visione consolidata e/o dettagliata?

Funzionalità Chiave da Valutare

Collaborazione

  • Possibilità di lavorare con consulenti esterni
  • Rete di partner esperti nel vostro settore

Adattamento all'organizzazione

  • Gestione delle unità organizzative (filiali, business unit, paesi, sedi)
  • Personalizzazione secondo la vostra struttura

Qualità dei fattori di emissione

  • Database utilizzati (Base Carbone®, database settoriali, ISPRA)
  • Aggiornamento regolare
  • Possibilità di aggiungere fattori personalizzati

Sistemi di raccolta dati

  • Questionari personalizzabili
  • Importazione di file CSV/Excel
  • API disponibili

Analisi dei risultati

  • Visualizzazione per unità organizzativa
  • Personalizzazione delle categorie
  • Calcolo di intensità carbonica

Conformità normativa

  • Conformità agli standard GHG Protocol, ISO 14064-1
  • Conformità CSRD/ESRS/VSME
  • Export nei formati richiesti

6. Le Certificazioni Riconosciute in Italia

ISO 14064-1

Norma internazionale che specifica i principi e i requisiti per la quantificazione e rendicontazione delle emissioni di gas serra a livello di organizzazione.

Vantaggi:

  • Riconoscimento internazionale
  • Possibilità di certificazione da parte di ente terzo
  • Integrazione con altri sistemi di gestione (ISO 14001, ISO 50001)

ISO 14067

Norma specifica per la carbon footprint di prodotto, utile per:

  • Etichettatura ambientale di prodotto
  • Comunicazione B2C
  • Green Public Procurement (GPP)

ISO 14068

Norma recente (2023) sulla neutralità climatica, che definisce i requisiti per raggiungere e dichiarare la carbon neutrality.

7. Dopo il Bilancio Carbonio: La Strategia di Riduzione

Una volta realizzato il bilancio carbonio, l'azienda deve definire una strategia di riduzione che includa:

Definizione di Obiettivi

  • Obiettivi assoluti: riduzione in valore assoluto delle emissioni (es. -50% entro il 2030)
  • Obiettivi di intensità: riduzione per unità di prodotto o fatturato
  • Allineamento agli scenari climatici: compatibilità con l'obiettivo di 1,5°C

Science Based Targets (SBTi)

Science Based Targets initiative permette alle aziende di validare i propri obiettivi di riduzione per assicurarsi che siano compatibili con gli scenari climatici scientifici.

Piano di Transizione

Il piano di transizione deve specificare:

  • Le leve di riduzione prioritarie
  • Gli investimenti necessari
  • Il calendario di implementazione
  • I KPI di monitoraggio
  • La governance della strategia clima

Domande Frequenti

Quanto costa un bilancio carbonio? Il costo varia significativamente secondo la dimensione dell'azienda e la complessità delle sue attività. Per una PMI, può andare da qualche migliaio di euro (soluzione digitale in autonomia) a diverse decine di migliaia di euro (accompagnamento completo da parte di un consulente specializzato).

Quanto tempo serve per realizzare un bilancio carbonio? In media, contare da 2 a 6 mesi per un primo bilancio carbonio completo, includendo la raccolta dati, l'analisi e l'elaborazione del piano d'azione. Le iterazioni successive sono generalmente più rapide.

Il bilancio carbonio è obbligatorio per tutte le aziende? No, gli obblighi dipendono dalla dimensione e dalla natura dell'azienda. La CSRD si applica principalmente alle grandi imprese (oltre 250 dipendenti) e alle PMI quotate. Tuttavia, molte aziende più piccole scelgono di realizzarlo volontariamente per anticipare le richieste dei clienti e degli stakeholder.

Qual è la differenza tra compensazione e riduzione? La riduzione consiste nel diminuire effettivamente le proprie emissioni alla fonte. La compensazione consiste nel finanziare progetti che sequestrano o evitano emissioni altrove. La priorità deve sempre essere data alla riduzione.

Come si integra il bilancio carbonio con il bilancio di sostenibilità CSRD? Il bilancio carbonio costituisce una componente essenziale del bilancio di sostenibilità richiesto dalla CSRD, in particolare per lo standard ESRS E1 sul cambiamento climatico. I dati raccolti per il bilancio carbonio alimentano direttamente la sezione climatica del reporting CSRD.

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